Regia di Olivier Ayache-Vidal. Cast: Denis Podalydès, Abdoulaye Diallo, Tabono Tandia, Pauline Huruguen, Alexis Moncorge – Titolo originale: Les grands esprits. Commedia – durata 106 min. – Francia 2017

🌕🌕🌗 (voto: 2,5 su 5)

Le grand esprits (trad. Le grandi menti). Un titolo che è tutto un programma. Ciò che nella traduzione italiana si perde immancabilmente e disastrosamente, quasi col desiderio di trasformare un film con un ideale e una tematica profondi, in una banale commedia dalla risata facile. Ma nel film di Olivier Ayache-Vidal, pur scappandoci qualche risatina sommessa, c’è molta amarezza, e tanta, tanta speranza.

Trasferito da un prestigioso liceo della Parigi bene in una scuola ben più disagiata delle banlieue, il professor François Foucault, interpretato dal bravissimo Denis Podalydès (membro della Comédie-Francaise), si dovrà confrontare con una difficile realtà alla quale non è per nulla abituato. Tra studenti che dormono sul banco e continue interruzioni di lezione il signor Foucault, un uomo duro dalla faccia simpatica, riuscirà a fare breccia nel cuore dei suoi alunni e soprattutto riuscirà ad insegnargli la cosa più importante: credere in se stessi.

Lezione dopo lezione il nuovo insegnante per un anno stimolerà a riflettere sull’educazione e sul mondo della scuola, così importante, ma spesso sottovalutato. Per certi versi simile a La classe di Laurent Cantet (2008) che vedeva protagonista sempre un professore di una scuola della periferia di Parigi; per altri totalmente opposto. Lì si raccontava il fallimento di un insegnante alle prese con ragazzi di varie etnie e la conseguente rassegnazione per il loro futuro. Qui invece c’è speranza: i professori riusciranno a tirare fuori gli alunni dall’ignoranza, solo se saranno capaci di adattarsi a loro e di coinvolgerli.

Come diceva Victor Hugo: “Una mente che non legge dimagrisce, come un corpo che non mangia”. E questo film vuole ricordarlo. Un film che dovrebbe essere visto nelle nostre scuole, almeno una volta.

A cura di Massimo Arrigoni