Il primo criterio è la qualità, come sempre.
Nella selezione dei film che accompagneranno i nostri soci in questa 69ª Stagione siamo partiti dal valore fondante del Cineforum, ovvero l’attenzione verso i film che hanno un significato profondo, a livello cinematografico, sociale e politico. Più che in passato abbiamo deciso di dare spazio a film che non hanno avuto una grande distribuzione in provincia, quegli invisibili che invece meritano di essere visti. L’idea era di spaziare tra orizzonti geografici e stili differenti, per capire dove e come sta andando il mondo, ponendo attenzione alle grandi ingiustizie sociali di oggi. C’è inevitabilmente molto cinema mediorientale, perché è importante farsi un’idea di quello che sta accadendo in contesti di forte tensione.
La scelta di aprire con Here di Robert Zemeckis è legata alla volontà di partire dalla spettacolarità del cinema, da un film che con un’unica inquadratura spinge lo sguardo dello spettatore a indagare il mondo, o meglio una sua porzione.
I bambini di Gaza parte da un’utopia per provare a ridare speranza, un esordio che non ha avuto la giusta attenzione in termini di distribuzione nonostante la candidatura al David di Donatello.
La stanza accanto, primo film in lingua inglese di Pedro Almodóvar, è il doveroso riconoscimento a un autore che ha fatto la storia del cinema (e del nostro Cineforum), giustamente premiato con il Leone d’Oro a Venezia.
La bambina segreta è un’opera di cui siamo fieri: il regista iraniano Ali Asgari ha infatti partecipato con successo ad alcune edizioni del nostro Festival dei Corti, all’interno di Cinestesia, e questo suo lavoro è un significativo atto d’accusa contro il regime del suo Paese.
Bird, presentato in concorso al Festival di Cannes, è un “coming of age” atipico, la testimonianza di come Andrea Arnold stia diventando una regista sempre più da tenere d’occhio.
Non mancano gli omaggi a due grandi personalità della settima arte. Cominciamo con quello a Pier Paolo Pasolini, in occasione del 50esimo della sua morte. Presenteremo infatti il suo I racconti di Canterbury, che sarà introdotto dal grande critico cinematografico Roberto Escobar, che è stato per anni nel nostro Consiglio Direttivo.
Noi e loro e Tre amiche sono due film francesi presentati in concorso a Venezia che trattano argomenti diversi: il primo, che ha per protagonista Vincent Lindon, premiato con la Coppa Volpi, mette in scena le derive dell’estrema destra; il secondo è invece una commedia sentimentale con atmosfere alla Woody Allen.
C’è spazio anche per il cinema di animazione nel nostro programma: Flow è un piccolo gioiellino che ha regalato alla Lettonia il primo Oscar della sua storia.
Con Dreams passiamo al secondo capitolo di una trilogia tematica sui rapporti umani, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino.
The Shrouds segna il ritorno di David Cronenberg alla sua ossessione per la “carne”, accompagnata da una riflessione sulla morte.
Il secondo omaggio è per un altro gigante della storia del cinema che ci ha lasciati proprio quest’anno, David Lynch: Velluto blu è uno dei suoi film più iconici, uno sguardo profetico a quello che sarebbero diventati gli Stati Uniti.
Fuori è l’unico film italiano della rassegna, una porzione molto particolare della vita di Goliarda Sapienza impreziosita da un ottimo cast al femminile.
In Oh Canada! Richard Gere torna a collaborare con Paul Schrader a oltre 40 anni di distanza da “American Gigolò.
The Brutalist è il film più ambizioso della rassegna: un’opera monstre premiata con 3 Oscar, tra cui quello al miglior attore Adrien Brody.
Sempre dal Festival di Berlino viene Aragoste a Manhattan, ambientato in cucina ma con risvolti quasi politici.
Il mio giardino persiano ci riporta in un Iran decadente, ma lo fa con la dolcezza del suo sguardo.
La testimone, presentato nella sezione Orizzonti a Venezia, è invece un grido di rivolta contro il regime iraniano.
Ci sono poi Una viaggiatrice a Seoul, Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino, film in cui Isabelle Huppert torna a collaborare con il regista Hong Sang-soo, e Scomode verità, un racconto intimo e sconvolgente sulle relazioni famigliari che vede Mike Leigh al suo meglio.
La stagione si chiuderà con la consueta collaborazione con il Busto Arsizio Film Festival e con una serata di proiezione dei 10 corti finalisti del 12° Festival dei Corti (Cinestesia 2025).
Buon cinema a tutti i nostri soci!