Il Cineforum Marco Pensotti Bruni indice il consueto concorso di cortometraggi, giunto alla sua 12ᵃ edizione. Si svolgerà domenica 15 giugno 2025, durante la manifestazione Cinestesia, presso il Cinema Sala Ratti di Legnano.

Sono ammessi a partecipare gli autori che abbiano compiuto i 18 anni. Il tema del cortometraggio è libero, così come il genere. Le opere presentate devono prevedere una durata massima di 20 minuti e dovranno essere state girate non prima dell’anno 2023.
Le opere selezionate parteciperanno sia al premio della giuria che al premio conferito dal pubblico in sala.

I premi assegnati saranno così suddivisi:
PREMIO DELLA GIURIA: 400 euro + abbonamento rivista “Il Cineforum”
PREMIO DEL PUBBLICO: 200 euro + abbonamento rivista “Il Cineforum”

Le premiazioni si svolgeranno la sera del 15 giugno, presso il Cinema Sala Ratti di Legnano (Corso Magenta, 9).


Come da regolamento, la giuria interna del Cineforum Marco Pensotti Bruni è arrivata alla selezione di 10 cortometraggi che si contenderanno i premi in palio per il 12° Festival dei Corti (2025):

  1. Burul di Adilet Karzhoev
  2. Ce qui appartient à César di Violette Gitton
  3. Celebration di Igor Zuikov
  4. Cry me a river di Suman Sen
  5. Eksi Bir di Ömer Ferhat Özmen
  6. Hafekasi di Annelise Hickey
  7. Hatch di Alireza Kazemipour & Panta Mosleh
  8. Room Taken di TJ O’Grady Peyton
  9. Such a Lovely Day di Simona Woods
  10. Sunkiss  di Antonio de la Rita

Le dieci opere finaliste provengono da: Australia, Canada, Francia, Irlanda, Kirghizistan, Regno Unito, Russia, Spagna, Taiwan, Turchia.
Le opere selezionate sono espressione di più tematiche e tutti lavori di notevole qualità artistica.


Di seguito i premi e i film vincitori con motivazione della giuria:

MENZIONI SPECIALE – MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA:

Burul di Adilet Karzhoev
MOTIVAZIONE: La giuria ha ritenuto di assegnare una menzione speciale al film Burul del regista Adilet Karzhoev, sia per l’efficacia della giovane attrice protagonista (Adema Iskenderova), sia per l’intensità con cui viene affrontato il tema della resistenza femminile alle regole del patriarcato, simboleggiata dal manichino su cui la ragazza si esercita nelle arti marziali contro la volontà del padre. Significativo il ribaltamento di prospettiva, per cui Burul si troverà contro le donne che seguono la tradizione, mentre sarà proprio il padre, alla fine, a comprendere e accettare le sue scelte. Il lungo fermo immagine conclusivo ci inchioda a una riflessione profonda sul ruolo genitoriale e sulla condizione femminile in un momento in cui anche nel nostro paese stiamo vivendo una situazione drammatica.

MENZIONI SPECIALE – MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA:

Celebration di Igor Zuikov
MOTIVAZIONE: La giuria ha ritenuto di assegnare una menzione speciale al film Celebration per la migliore interpretazione a Klimenty Krivonosenko, giovanissimo protagonista di una storia dura ed emozionante al tempo stesso. L’attore veste il ruolo di Danya, un ragazzino di 10 anni in attesa del ritorno di una madre che per troppo tempo è stata lontana da una famiglia ormai in condizioni disastrose: Danya questo disastro lo conosce e lo riconosce nelle piastrelle del suo bagno, nelle urla della sorella e, soprattutto, nel padre tossico e violento. Con battute essenziali e tanti sguardi profondi e spiazzanti, l’attore porta in scena la speranza e la disperazione, la trepidazione e la mortificazione, la leggerezza tipica dell’infanzia e il peso insostenibile della negazione di questa infanzia.

MENZIONI SPECIALE – MIGLIORE SCENEGGIATURA:

Room Taken di TJ O’Grady Peyton
MOTIVAZIONE: La giuria ha ritenuto di assegnare una menzione speciale al film Room Taken, diretto da Tj O’Grady Peyton e scritto da Michael Whelan, per la migliore sceneggiatura. Il film si distingue per un’idea narrativa molto interessante e per uno sviluppo della trama sempre credibile e coinvolgente. La caratterizzazione dei due protagonisti è approfondita ed evita facili retoriche, la struttura è solida, i dialoghi e le azioni sono ben scritti ed esprimono un rapporto umano delicato e toccante. Soprattutto, il tono del film è una montagna russa emotiva: da premesse potenzialmente cupe e tristi, la storia prende una piega leggera e comica con la convivenza tra il giovane senzatetto e l’anziana signora non vedente, per chiudere poi con un finale drammatico sì, ma che scalda il cuore.

PREMIO della GIURIA UFFICIALE (400€):

Hatch di Alireza Kazemipour & Panta Mosleh
MOTIVAZIONE: Hatch, diretto da Alireza Kazemipour e Panta Mosleh, è un’opera che racconta in modo intenso e coinvolgente il dramma del viaggio della speranza di un gruppo di persone, fra cui un bambino afghano che nell’inferno di una cisterna d’acqua utilizzata per attraversare il confine perde la madre e, una volta salvatosi e adottato, continuerà a cercarla nei cantieri, sotto lo sguardo addolorato della madre adottiva. Il premio riconosce la qualità della struttura narrativa, del montaggio e della fotografia, e soprattutto la potente emozione che riesce a trasmettere fin dal titolo, che significa “scoperchiare” con evidente allusione alla botola della cisterna, ma anche covare, incubare, rifugio… parole collegate allo schiudersi dell’uovo (hatchling è il piccolo essere che esce dall’uovo), quindi in un senso più lato “nascere” o “rinascere”.

PREMIO del PUBBLICO (200€):

Room Taken di TJ O’Grady Peyton