Un film di Giulio Manfredonia. Con Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Bebo Storti, Andrea Bosca, Giovanni Calcagno, Michele De Virgilio, Carlo Giuseppe Gabardini, Andrea Gattinoni, Natascia Macchniz, Rosa Pianeta, Daniela Piperno, Franco Pistoni, Pietro Ragusa, Franco Ravera, Maria Rosaria Russo. Commedia, durata 111 min. – Italia 2008.

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Siamo a Milano nei frizzanti anni Ottanta. Nello (Claudio Bisio) è un sindacalista, ha forti valori etici ma è appassionato di modernità, terziario, mercato: troppo avanti per quegli anni, viene allontanato dal sindacato e mandato in una cooperativa di ex malati mentali appena dimessi dai manicomi per la legge Basaglia. Nello si ritrova così in una cooperativa di “picchiatelli” che non sanno fare nulla e vivono di lavori assistenziali. Tuttavia lui crede nella dignità del lavoro e, contro il parere degli psichiatri, cerca di spingerli ad imparare un mestiere: montare parquet. In questo è sostenuto anche da Sara (Anita Caprioli) con la quale ha da tempo una relazione sentimentale intensa ma turbolenta. In principio il tentativo sembra fallire, la “sporca dozzina” combina un pasticcio dopo l’altro, e in verità nessuno vuole dei matti per casa a rifargli il pavimento. Ma un imprevisto su un cantiere rivela a Nello una possibilità inattesa: i due schizofrenici, Gigio (Andrea Bosca) e Luca (Giovanni Calcagno), hanno un gusto ossessivo nel comporre pezzi irregolari. Nasce così l’idea del “parquet a mosaico” fatto con gli scarti…
(fonte: www.MyMovies.it)

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Colpisce molto, fino alla commozione, la straordinaria compagine di “picchiatelli”. Che lavoro di casting avete fatto per il reclutamento di interpreti così efficaci ed aderenti a le physique du rôle ?
Volevamo un gruppo di sconosciuti al grande pubblico. Era essenziale che lo spettatore entrasse in un modo misterioso e nuovo senza indizi di finzione, che potesse credere che gli attori fossero davvero dei pazzi. Per questo con Mirta Guarnaschelli abbiamo rovistato nei teatri, nelle scuole e tra le pieghe dei film. Un lavoro lungo e complesso, ma bellissimo. Per un anno abbiamo fatto incontri, perché era impensabile sottoporre qualcuno ad un provino così a freddo, senza un po’ di preparazione. Poi abbiamo selezionato una quarantina di interpreti che ci sembravano giusti e che fossero disposti a un percorso di avvicinamento al provino. [continua…]
(fonte: www.MyMovies.it)

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