Regia di Mikhaël Hers. Cast: Vincent Lacoste, Isaure Multrier, Stacy Martin, Ophélia Kolb, Marianne Basler, Jonathan Cohen, Nabiha Akkari, Greta Scacchi – Titolo originale: Amanda – Drammatico – durata 106 min. – Francia 2018

🌕🌕🌕 (voto: 3 su 5)

Quel giorno d’estate è uno di quei film la cui finezza si nota anche e soprattutto da piccoli particolari registici. Da alcune cose che vengono lasciate fuori campo. Una di queste è la tragedia inaspettata, la quale non viene mostrata, come ci abituano i media al giorno d’oggi, insistendo tanto sull’orrore e poco su ciò che accadrà dopo, quando le vite delle persone coinvolte verrà irrimediabilmente compromessa, perché a far notizia sono le immagini crude e d’impatto, meno invece le storie ordinarie della gente.

Il regista dimostra di essere in grado di raccontare proprio una di quelle storie, nella sua routine quotidiana, così semplice e al tempo stesso così difficile, stando lontano dall’orrore (anche con la macchina da presa) e più vicino all’individuo. È un’opera commovente, senza la pretesa di esserlo, senza che alcune situazioni siano forzate, come quelle scene madri che, nella maggior parte dei film (principalmente blockbuster americani), vogliono portare a una reazione emotiva forzata e furbesca.

È un film tipicamente francese, costellato di dolcezza, malinconia, raccontato con la delicatezza di chi cammina in punta di piedi, di chi sa e vuole amare, e proteggere i propri affetti più cari. La grandezza sta dunque nel raccontare la tragedia concentrandosi su quello che solitamente non si vede (o non vogliamo vedere): i rapporti tra le persone, e la vita che prosegue, malgrado il lutto.

Il titolo originale del film è Amanda, il nome della piccola protagonista, il cui significato è: “colei che deve essere amata”. E la chiave del film (e della vita che sopravvive alla morte) sta tutta qui.

A cura di Massimo Arrigoni