Cinestesia legnano 2019 (3)Dopo lo spettacolo di teatro e danza Varietà 2.0 messo in scena dalla Compagnia Brahma Teatro e il film Le Grand Bal di Laetitia Carton proiettato il sabato sera, domenica 17 giugno si è chiusa la settima edizione del Festival dei Corti, fiore all’occhiello di Cinestesia, arrivata al traguardo dei dieci anni grazie alla passione e all’impegno del Cineforum Marco Pensotti Bruni.

Più di centosettanta i titoli arrivati, selezionati dalla giuria di esperti formata da Sergio Grega (del direttivo cineforum), dal critico teatrale Adelio Rigamonti e da Marta Balzani. Novità di quest’anno una giuria giovani, composta da dodici studenti delle scuole superiori legnanesi, oltre alla tradizionale “giuria popolare” costituita dal pubblico in sala che ha votato le proprie preferenze tra i dieci presentati.

Il primo premio, assegnato dalla giuria di esperti, è andato a Sam, di Alberto Vianello: un viaggio emotivo e fisico che su due livelli ha unito il passato e il futuro di tre vite: quella di una coppia che ha appena perso il figlio con la conseguente elaborazione del lutto che si lascia alle spalle la tragedia, e quella di un migrante che la stessa coppia accompagnerà aldilà del confine, in Francia. Due nuove vite.

Per gli altri premi, singolare convergenza delle due giurie, quella dei giovani e la popolare, che si sono trovate d’accordo nell’aggiudicare ben due riconoscimenti a La gita di Salvatore Allocca. Anche qui c’è la speranza di liberazione, o perlomeno di apertura a una felicità spesso difficile da Cinestesia legnano 2019 (6)raggiungere, con i due protagonisti, i giovanissimi, lui campano lei migrante, che sognano, dopo gli impegni di scuola, la gita liberatoria nella grande ruota panoramica di Parigi.

Seguo sempre con piacere il festival legnanese dei corti, e devo dire che è il primo anno in cui, tra tutte le opere passate in sala, non c’è traccia di alcun umorismo o leggerezza, che non mancavano gli anni scorsi, e quello che pervade il corto Si sospetta il movente passionale… vira piuttosto al nero.

Per il resto tutti temi duri, dalla perdita del figlio ai desideri dei migranti, alla durezza dell’Interprete che deve fare i conti con la violenza che rende schiave le donne nigeriane costrette a prostituirsi. Dalla follia di All These Creatures alla pedofilia di cui si tratta in Delay.

Altra novità, almeno per me, l’importante presenza dell’animazione: coi Lego in Green Climate (presente in sala il regista Manuel Muttarini che con la moglie si è occupato della faticosa animazione); con i pupazzi nel fosco incubo di Inanimate e con l’acquarello nella storia antifascista di Mercurio. In The Role di Farnoosh Samadi si parla invece di come sia difficile per una donna accettare la parte che le viene proposta al posto dell’uomo che non riesce a farsi accettare dal regista.

I premiati hanno salutato gli spettatori con un videomessaggio e il Cineforum ha offerto come sempre un ricco aperitivo “cinematografico”, ciliegina sulla torta di un incontro ormai classico nell’estate legnanese.

Chiusura con la proiezione di Ready Player One di Steven Spielberg e arrivederci all’anno prossimo.

Gigi Marinoni – Sempione News (17 giugno 2019)